Descrizione
Il Palazzo Rubiera riveste un notevole interesse letterario dato che è inserito nei percorsi Verghiani;
"Una volta, al tempo dello splendore dei Rubiera, c'era stato anche il teatro.
Si vedeva tuttora l'arco dipinto a donne nude e a colonnati, come una cappella"
"La casa della baronessa era vastissima, messa insieme a pezzi e bocconi, a misura che i genitori di lei andavano stanando ad uno ad uno i diversi proprietari, sino a cacciarsi poi colla figliuola nel palazzetto dei Rubiera, e a porre ogni cosa in comune tetti alti e bassi; finestre d'ogni grandezza, qua e là, come capitava; il portone signorile incastrato in mezzo a facciate da catapecchie.
Il fabbricato occupava quasi tutta la lunghezza del violetto".
"Fin dall'androne immenso e buio, fiancheggiato da porticine basse, ferrate a uso di prigione, si sentiva di essere in una casa ricca".
Da "Mastro Don Gesualdo", parte I, cap. II